Non si conoscono le sue origini in quanto è un genere propriamente popolare tramandato oralmente. Una prima raccolta risale al 1700, da questo periodo iniziò un lavoro di catalogazione, raccolta e soprattutto traduzione poiché la maggior parte delle filastrocche tramandate tra generazioni, erano in dialetto
Il termine filastrocca nasce dalla parola toscana filastroccola con cui venivano indicate le canzonette e le formule cadenzate recitate dai ragazzi o dagli adulti per divertire i bambini.
La filastrocca è appunto una canzonetta o composizione cadenzata, anche in forma di dialogo, con ritmo celere, formata da frasi collegate tra loro.
Le ritroviamo soprattutto, nei giochi rappresentativi delle dita, delle mani o dei piedi, oppure accompagnano il gioco del sorteggio in cui uno dei fanciulli canticchia la formula toccando ad ogni sillaba o cadenza una parte del corpo dei compagni, i quali escono dal cerchio o subiscono una penitenza
Generi simili alla filastrocca sono: la conta e la ninna-nanna
La CONTA è propria del gioco, quando bisogna estrarre a sorte qualcosa o qualcuno ad esempio tra dei bambini che partecipano ad un gioco, uno di essi recita la formula, toccando ad ogni sillaba i compagni. Es:
passa paperino
con la pipa in bocca
guai a chi gliela tocca
t-o-c-c-a
p-r-o-p-r-i-o
a t-e!
Nella tradizione salentina “PUPUANA” è il nascondino, ma con un particolare cerimoniale. Coloro che dovevano giocare si disponevano in circolo. Un ragazzo recitava scandendo le sillabe:
Pupuana, pupuana
e dde Napuli a Comparana
la curona te lu rre
face una, toi e ttre
Pupuana, pupuana
e da Napoli a Comparana
la corona del re
fa uno, due e tre.
A ogni sillaba toccava con la mano uno dei compagni; colui che veniva toccato con l’ultima sillaba, doveva “scundire”, mettersi cioè con la faccia contro il muro e le mani sugli occhi. Tutti partivano per nascondersi. Qualcuno, prima di allontanarsi, faceva gli scongiuri: faceva tre croci, tracciate con la mano destra dietro la spalla di chi “scundia”. Durante gli scongiuri gli diceva minacciosamente:
E lli cruci te Santa Lucia
ci viti, cu ccechi pe’ ttutta la via.
E le croci di Santa Lucia
se vedi, che tu sia cieco per tutta la via.
La NINNA-NANNA è una cantilena con lo scopo di addormentare i più piccini. È un componimento che evoca immagini tenere e affettuose, giardini incantati, tesori, felicità, fate e angeli che tendono a suscitare pensieri felici.
Il ritmo è monotono e cadenzato, quasi ad accompagnare il movimento della culla.
Appartengono sempre alla categoria delle filastrocche gli INDOVINELLI e gli SCIOGLILINGUA, PROVERBI.